Ricorso esclusione concorso
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7 cose da conoscere per un efficace ricorso esclusione concorso pubblico.

Partecipare a un concorso pubblico rappresenta un passaggio cruciale per tutti coloro che aspirano a entrare nella Pubblica Amministrazione. Tuttavia, può accadere che, dopo aver superato una o più prove, il candidato venga escluso dal concorso per motivazioni non sempre chiare o, in alcuni casi, del tutto illegittime.

In questo articolo esamineremo quando e come è possibile proporre un ricorso esclusione concorso, analizzando i rimedi giuridici a disposizione dei candidati.

Tuttavia, se vuoi consultare le ultime novità in materia di concorsi pubblici, qui potrai leggere il nostro recente approfondimento.

Le principali cause di esclusione dai concorsi pubblici

L’esclusione piò avvenire in diverse fasi della procedura concorsuale, per motivi “formali” o “sostanziali”.

  1. Esclusione per motivi formali:
    • Mancato possesso dei requisiti richiesti (titolo di studio, età);
    • Errori nella presentazione della domanda;
    • Cause di incompatibilità.
  2. Esclusione durante le prove selettive:
    • Non superamento delle prove (preselettive, scritte, orali, psico-attitudinali);
    • Violazione del principio di anonimato nelle prove scritte.

Non sempre, però, le decisioni delle Commissioni sono corrette o trasparenti.

In alcuni casi, le motivazioni alla base dell’esclusione dei candidati risultano poco chiare, arbitrarie o non adeguatamente motivate.

È in queste circostanze che si apre la possibilità di proporre un un ricorso esclusione concorso.

La necessità di una motivazione chiara e trasparente

Ogni provvedimento di esclusione deve essere adeguatamente motivato. La Commissione Esaminatrice ha l’obbligo di illustrare le ragioni dell’esclusione, in modo da consentire al candidato di comprendere:

  • Quali criteri siano stati applicati;
  • In che modo sia stata valutata la prova (scritta, orale, psico-attitudinale…);
  • Eventuali errori o mancanze “formali” che hanno determinato l’esclusione.

Una motivazione generica o oscura – ad esempio, limitata a formule come “non valutabile”, viola il principio di trasparenza e di buon andamento della pubblica amministrazione, sancito dall’art. 97 della Costituzione.

Il principio di anonimato nei concorsi pubblici

Uno degli aspetti più delicati nella valutazione delle prove scritte è il rispetto del principio di anonimato. Tale principio garantisce l’imparzialità della correzione, impedendo che i Commissari conoscano l’identità del candidato autore dell’elaborato.

Ebbene, la giurisprudenza ha chiarito che l’anonimato non può essere interpretato in senso assoluto. La semplice presenza, nell’elaborato, di riferimenti a nomi propri, luoghi o circostanze non comporta automaticamente la violazione del principio di anonimato, a meno che non renda inequivocabilmente riconoscibile l’autore della prova.

Inoltre, eventuali regole specifiche relative all’uso di nomi di fantasia, riferimenti geografici o altre indicazioni devono essere chiaramente stabilite nel bando di concorso o nei criteri di valutazione. In assenza di indicazioni precise, non può essere contestato al candidato l’uso di elementi che rientrano nel contenuto naturale dell’elaborato.

Il nostro Studio Legale si è occupato di un caso in cui un nostro cliente veniva escluso da un concorso pubblico in quanto, in merito alla prova scritta, era stato sostenuto che il predetto avesse fatto un uso

eccessivo di nomi propri e di riferimenti a luoghi e persone che avrebbero potuto rendere il compito di fatto riconoscibile, con possibilità di violare l’anonimato

Nello specifico, il Tribunale Amministrativo Regionale di L’Aquila ha accolto tutte le doglianze esposte nel ricorso esclusione concorso e nelle memorie difensive, sicché da disporre, con ordinanza n. 43/2022 (qui puoi leggere il contenuto dell’ordinanza), l’ammissione con riserva del nostro cliente.

Come proporre un ricorso esclusione concorso al tar

Quando si ritiene che l’esclusione da un concorso sia ingiustificata o illegittima, è possibile presentare ricorso esclusione concorso al Tribunale Amministrativo Regionale competente per territorio.

La forma di tutela ottimale, in tali circostanze, è quella di proporre un ricorso con richiesta cautelare monocratica o collegiale, al fine di ottenere un provvedimento urgente che consenta al candidato di proseguire temporaneamente il concorso, in attesa della sentenza di merito.

Ciò può avvenire, ad esempio, chiedendo l’ammissione con riserva alla prova successiva.

I termini per presentare il ricorso sono di 60 giorni dalla comunicazione dell’esclusione, ma è sempre consigliabile agire tempestivamente, soprattutto se si intende chiedere una misura d’urgenza.

Proponendo un ricorso esclusione concorso, il Giudice Amministrativo può esaminare:

  • La correttezza “formale” della procedura;
  • La coerenza tra le regole stabilite dal bando e i criteri applicati;
  • La congruità e logicità della motivazione del provvedimento di esclusione;
  • L’eventuale violazione di principi generali come quello di imparzialità, buon andamento e trasparenza.

Il nostro Studio Legale ha altresì notevole esperienza in materia di impugnazione delle graduatorie: qui puoi leggere un accurato approfondimento, che ti consentirà di ulteriormente comprendere l’importanza di agire tempestivamente con un ricorso esclusione concorso.

Se vinco il ricorso esclusione concorso, cosa succede?

Se il ricorso viene accolto, il TAR può disporre:

  • L’ammissione, anche in via monocratica, e con riserva, del candidato;
  • La correzione della prova contestata da parte di una diversa commissione;
  • L’annullamento del provvedimento di esclusione e la riammissione alla selezione;
  • La rinnovazione della prova;
  • Altre misure ritenute idonee a ripristinare i diritti del candidato.

In alcuni casi, il giudice può anche riconoscere il risarcimento del danno subito.

Quanto tempo richiede un ricorso esclusione concorso?

I tempi possono variare a seconda del carico di lavoro del Tribunale Amministrativo Regionale. Tuttavia, per le richieste cautelari (come l’ammissione con riserva e/o la rinnovazione della prova da parte di una Commissione in composizione diversa), il TAR si pronuncia generalmente entro pochi giorni dalla celebrazione dell’udienza in camera di consiglio.

Addirittura, in un caso seguito dal nostro Studio Legale, il Tribunale Amministrativo Regionale ha sospeso un Concorso per un posto da primario illegittimo, prima dell’apertura dei termini per la presentazione delle candidature, il giorno stesso la presentazione del ricorso con richiesta cautelare monocratica: di seguito, puoi leggere quanto disposto dal Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto con Decreto n. 103/2025.

Difendere i propri diritti nei concorsi pubblici.

La partecipazione ai concorsi pubblici è tutelata da principi fondamentali che garantiscono trasparenza, imparzialità e meritocrazia. Quando questi principi vengono violati, è importante sapere che esistono strumenti giuridici efficaci per far valere i propri diritti.

In caso di esclusione sospetta o poco chiara, rivolgersi a un avvocato esperto in diritto amministrativo consente di valutare la fondatezza delle proprie ragioni e, se necessario, attivare il ricorso concorso esclusione dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale per ottenere giustizia.

Il nostro Studio Legale offre consulenza e assistenza specializzata in materia di concorsi pubblici, affiancando i candidati nella tutela dei loro diritti durante tutte le fasi della selezione.

Non lasciare che un’ingiustizia comprometta il tuo futuro professionale.
Il nostro Studio Legale offre assistenza specializzata in diritto amministrativo e concorsi pubblici. Valutiamo insieme la tua situazione e ti aiutiamo a difendere i tuoi diritti.

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2 Commenti

  1. Buongiorno, ho un caso particolare che vorrei proporvi.
    Concorso pubblico per un posto di funzionario contabile in un piccolo comune.
    Ammessi alla prova scritta 2 candidati, si presenta solo 1.
    La prova scritta viene valutata negativamente dalla commissione con un punteggio di 9,33 (il punteggio minimo è di 18).
    Ho fatto un esperimento utilizzando quanto di più imparziale ci possa essere oggi, l’Intelligenza Artificiale, in particolare ChatGPT, Claude e Perplexity (tutti in versione pro).
    Ho caricato la griglia di valutazione predisposta dalla commissione stessa, ho riportato le domande e ripetuto le risposte (ricordavo abbastanza bene tutto).
    E ho chiesto al software di valutare “oggettivamente” le risposte.
    I giudizi sorprendentemente uniformi tra loro (28/30, 23,5/30 e 26/30), ma “curiosamente” distanti dalla valutazione della commissione (9,33/30). Una differenza che fa riflettere…
    Ho richiesto subito accesso agli atti. Lo scopo non è superare il concorso, non interessa il posto comunale, ma dimostrare pubblicamente la mala fede della commissione.
    Sono un dottore commercialista e revisore legale.
    Cordialmente

    1. Molto interessante, ma un unico problema: alla richiesta di una valutazione “oggettiva”, da parte del sistema di AI, non corrisponde altrettanta oggettività nella ripetizione delle risposte date all’orale. Il “ricordavo abbastanza bene tutto” potrebbe influenzare notevolmente la risposta del sistema. Ad ogni modo, ci auguriamo tutti che l’AI possa restituire un coefficiente di imparzialità e di controllo in sede di valutazione delle prove orali, che sono ancora molto difficilmente sindacabili dal Giudice Amministrativo.

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