Revoca licenza NCC illegittima: il Tribunale Amministrativo la annulla e autorizza la ripresa del servizio
In una recentissima ordinanza del Tribunale Amministrativo Regionale per l’Abruzzo del 12 settembre 2023, il giudice amministrativo ha accolto il nostro ricorso e ha dichiarato illegittima la revoca licenza NCC adottata da un Comune abruzzese, consentendo così all’autista di poter riprendere liberamente il servizio.
Se sei stato anche tu raggiunto da un provvedimento di revoca licenza NCC, o se comunque desideri ampliare la tua conoscenza sul tema, il nostro approfondimento ti aiuterà senz’altro a capire come tutelarti nella medesima situazione, conoscendo i tuoi diritti da far valere di fronte alla Pubblica Amministrazione in caso di revoca o decadenza della licenza.
Vediamo quali sono stati i fatti che hanno dato origine alla controversia.
L’origine della controversia
Il nostro Cliente, nell’ottobre del 2020, è stato fermato per un controllo di polizia presso l’Aeroporto di Fiumicino, all’esito del quale veniva irrogata una sanzione pecuniaria di € 121,10, oltre al fermo amministrativo del mezzo per tre mesi e il ritiro della carta di circolazione, perché era stato accertato che il conducente alla guida del veicolo era diverso dal titolare della licenza NCC.
Quindi il Comune abruzzese, avendo ricevuto in copia il verbale di contravvenzione emesso nei confronti del nostro Cliente, a fine novembre 2020 comunicava l’avvio del procedimento di revoca licenza NCC, avvisando questi della possibilità di produrre eventuali note a difesa o per chiarimenti, nel termine di trenta giorni.
La revoca licenza NCC si basava, almeno secondo la comunicazione iniziale, sulla violazione di un articolo del Regolamento comunale approvato per l’attività di noleggio con conducente, che prevede appunto al possibilità di revocare la licenza “quando l’attività viene esercitata da persona che non sia titolare della licenza o personale di esso dipendente o coadiuvante“.
Il ricorso per ottenere l’annullamento della revoca licenza NCC
Il nostro Studio, che ha già affrontato numerosi altri casi in materia di revoca licenza NCC (vedi anche un nostro precedente approfondimento sul ritiro della carta di circolazione NCC), ha proposto al Cliente di effettuare un ricorso dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale competente, nel termine obbligatorio di sessanta giorni dalla notificazione della revoca licenza NCC.
Il ricorso è stato strutturato tenendo conto delle numerose illegittimità in cui è incorso il Comune nell’adozione del provvedimento di revoca della licenza.
Il primo motivo di ricorso si basava sulla difformità riscontrata tra la violazione comunicata in sede di avvio del procedimento (la presunta “sostituzione” alla guida da parte di persona diversa dal titolare della licenza) e le conclusioni accolte nel provvedimento di revoca, nel quale – con assoluta novità rispetto alle premesse – la revoca licenza NCC veniva comminata per non avere il conducente avviato e terminato il servizio nel Comune che ha rilasciato l’autorizzazione.
Ciò significa, in buona sostanza, che il ricorrente ha potuto apprendere le reali motivazioni della revoca soltanto alla fine del procedimento, ossia nell’atto di revoca licenza NCC, senza dunque poter apprestare alcuna difesa preventiva e finendo, di fatto, per essere costretto a fare ricorso: è quella che, nel gergo del diritto amministrativo, chiamiamo motivazione del provvedimento “a sorpresa“, che viene cioè svelata quando ormai è troppo tardi.
La realtà è che il Comune, pur avendo avviato il procedimento di revoca sulla base della contravvenzione della Polizia di Fiumicino, poi non ha in alcun modo dimostrato la circostanza per cui il ricorrente non avrebbe fatto ritorno alla propria autorimessa localizzata nello stesso Comune.
Nel secondo motivo di ricorso lamentavamo l’eccessiva lunghezza del procedimento di revoca licenza NCC: l’Amministrazione comunale ha infatti adottato il provvedimento di revoca a distanza di quasi tre anni dalla comunicazione di avvio del procedimento, così contravvenendo all’obbligo di concludere il procedimento in trenta giorni (termine generale previsto dall’art. 2 comma 2 della legge n. 241 del 1990).
Nel terzo ed ultimo motivo, infine, sottolineavamo come la scelta drastica del Comune di revocare la licenza, ossia di ritirarla a titolo definitivo, appariva oltremodo eccessiva, sia alla luce della condizione personale del ricorrente (padre di due figli, moglie disoccupata), sia e soprattutto alla luce del principio di proporzionalità, che impone all’Amministrazione di “dosare” il potere pubblico nei confronti dei cittadini, in modo tale da perseguire l’interesse pubblico senza un eccessivo sacrificio dei diritti degli stessi.
La proporzionalità della sanzione, nel nostro caso, è stata violata perché, secondo il Regolamento approvato dal Comune, la revoca licenza NCC è prevista unicamente in presenza di gravi reati a carico del titolare, ovvero a fronte di plurime e reiterate violazioni alle regole di disciplina del servizio: infatti, la sporadica sostituzione alla guida non avrebbe potuto giustificare la revoca, ma (eventualmente!) una brevissima sospensione del servizio, essendo appunto tale sanzione prevista per le irregolarità minori.
Nel ricorso abbiamo invocato una misura cautelare “rapida”, in modo da consentire al Cliente di poter riprendere il servizio in tempi molto brevi, anche tenendo conto della peculiare e delicata situazione famigliare.
L’ordinanza del Tribunale Amministrativo per l’Abruzzo
Il Tribunale Amministrativo Regionale (T.a.r.) di l’Aquila ha accolto integralmente il nostro ricorso, in sede cautelare, disponendo la sospensione della revoca licenza NCC e consentendo in tal modo al nostro Cliente di poter riprendere il servizio di noleggio con conducente.
Tra parentesi, il T.a.r. ha accolto il ricorso con grandissima rapidità: tenete infatti presente che il ricorso è stato depositato in giudizio il 10 luglio 2023 e l’ordinanza è stata adottata il 12 settembre dello stesso anno. La giustizia amministrativa, in effetti, è profondamente diversa dalla giustizia civile e penale, dove può accadere che i procedimenti siano eccessivamente lunghi. In definitiva, il nostro Cliente ha avuto completa giustizia, recuperando l’uso della autorizzazione NCC revocata, in soli due mesi!
Ciò detto, il Giudice ha fatto proprio tutto il ragionamento elaborato dal nostro Studio, accogliendo tutti e tre i motivi di ricorso, ed affermando in particolare che la revoca licenza NCC comminata dal Comune:
- Si fonda su presupposti fattuali e giuridici del tutto nuovi e diversi rispetto a quelli indicati nella comunicazione di avvio procedimentale prot. n. 17986 del 30 novembre 2020;
- E’ stato adottato in violazione del termine di conclusione del procedimento;
- E’ stato adottato in violazione del principio di proporzionalità delle sanzioni
Eccoci giunti alla fine del nostro approfondimento.
Se sei stato raggiunto anche tu da un provvedimento di revoca licenza NCC e vuoi capire come muoverti, scrivici compilando il modulo nella sezione contatti del nostro sito. Descrivici quello che ti è accaduto e, possibilmente, inviaci anche la documentazione in tuo possesso: ti diremo come tutelarti al meglio nel caso concreto.